Il nuovo decreto incentivi nel ginepraio della Fiat

Claudio Scajola, Ministro per lo Sviluppo EconomicoIn attesa dell’approvazione da parte di Palazzo Chigi del decreto incentivi, prevista per la prima metà di febbraio, continua il dibattito sul ruolo che questa forma di sostegno al mercato, in particolare a quello dell’auto, dovrebbe avere nel nostro paese. E’ appurato è che quest’anno gli aiuti saranno di entità inferiore rispetto al 2009, spalmati per un periodo più breve (presumibilmente fino a giugno) e allargati anche ad altri settori (dell'automotive e non).
Questi gli argomenti addotti dal governo: gli incentivi alla lunga potrebbero distorcere il mercato, stimolando eccessivamente la domanda e per questo andrebbero erogati soltanto in concomitanza con il picco della crisi. Nel 2009 la cifra impegnata dal governo per gli interventi era stata di 1,2 miliardi di euro: quest’anno l’importo dovrebbe essere più contenuto e distribuito su una gamma più vasta di settori, nella logica del risparmio energetico e del minor impatto ambientale.

Secondo il ministro Claudio Scajola, che recentemente si è espresso più volte sull tema "gli incentivi sono una droga e a lungo destabilizzano il mercato. Ecco perché noi intenderemo dare incentivi di minore entità per un periodo più breve". L'obiettivo del ministro è quello di arrivare "ad esaurire il percorso degli incentivi insieme ad un rinnovato parco auto nel nostro paese. Mireremo i prossimi incentivi sempre sul piano della sicurezza e della diminuzione delle emissioni, che renderemo ancora più stringenti e cercheremo di allargare ad altri settori dell'automotive, rimasti esclusi precedentemente e che continuano a soffrire la crisi”"ha proseguito il titolare del dicastero di via Veneto.
 
Sul tema si è pronunciato anche il ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli: "Bisogna calibrarli bene - ha spiegato - perché il mercato è fatto di tante cose e se si dà l'incentivo all'auto bisogna considerare anche altri settori, come gli elettrodomestici o quant'altro. Tutte le volte che diamo incentivi ad un settore si droga il mercato perché si favorisce un settore a scapito di altri. Devo dire però - ha proseguito il ministro - che le ultime decisioni prese dal Governo non erano solo per l'auto ma anche per altri settori. Ma tutto è passato in secondo ordine perché l'auto ha fatto più notizia. Così quello che è apparso all'opinione pubblica sono stati gli incentivi all'auto".
 
A chiudere il cerchio è stata una dichiarazione del sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti secondo il quale il decreto per gli incentivi ai consumi "riguarderà anche il settore mobile-arredo con agevolazioni all'acquisto legate anche ai prodotti a risparmio energetico ed eco sostenibili".
 
Annunciati anche gli incentivi per favorire la diffusione di Internet e abbattere il digital divide. "E' in preparazione proprio in questi giorni un provvedimento che può agevolare la penetrazione e l'acquisizione di nuovi collegamenti internet, che darà un incentivo a tutti coloro che non hanno ancora internet – ha affermato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto - é un incentivo statale che può aumentare la curva della domanda prevista per il 2010-2012 proprio per accompagnare il progetto di e-government del ministro Renato Brunetta. Attraverso questo incentivo sarà più facile per le famiglie abbonarsi a Internet e poter usufruire di questi servizi".
 
La disputa sugli aiuti di stato resta infuocata per via del braccio di ferro tra l’esecutivo e i vertici della Fiat, che negli ultimi giorni hanno confermato la chiusura nel 2012 dello stabilimento di Termini Imprese (con delocalizzazione in Polonia) e la cassa integrazione per due settimane in tutti gli stabilimenti dell’auto e dei veicoli commerciali (circa 30 mila i lavoratori coinvolti). “Non c'é niente che non sia stato già annunciato con largo anticipo, quando abbiamo ripetuto che senza gli incentivi ci sarebbero state conseguenze sulle fabbriche" ha affermato l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, in un’intervista comparsa oggi sul quotidiano La Repubblica. Al Lingotto infatti, non nascondono che la cassa integrazione sia la risposta ai ritardi del governo sul rinnovo degli incentivi. Secondo Montezemolo, le pratiche tecniche avviate per chiedere il ricorso alla cassa integrazione "sono la diretta conseguenza del crollo degli ordini che stiamo registrando in questo mese, addirittura peggiore rispetto a gennaio 2009, quando il mercato toccò il punto più basso".
 
Dura la reazione della Fiom: "La Fiat da un lato licenzia, dall’altro distribuisce gli utili. Questo è uno schiaffo alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno perso il lavoro o che da tempo sono in cassa senza alcuna integrazione al reddito da parte dell’azienda. Alla vigilia dell’incontro previsto per il 29 gennaio, utilizza un’operazione di blocco della produzione come strumento di pressione nei confronti del Governo e di risparmio per quanto riguarda la liquidità finanziaria del Gruppo.” Anche il numero uno della CISL, Raffaele Bonanni, definisce imbarazzante la situazione relativa all'annuncio del gruppo Fiat: "Ci scaricano 30 mila cassintegrati senza dirci niente".
(Alessandra Flora)