Macroregione adriatico-ionica: Italia all'opera per promuovere il settore dei trasporti

Balkans - foto di Alexandra ZakharovaAffari marittimi, ambiente, accessibilità e turismo: sono queste le quattro priorità su cui si fonderà la strategia del piano di azione per la macroregione adriatico-ionica. All'Italia - e all'Albania - è affidata la messa a punto del terzo obiettivo, quello relativo allo sviluppo dei trasporti e della connettività infrastrutturale tra le varie regioni dell'area. Con l'obiettivo di elaborare la proposta italiana, la Conferenza delle Regioni ha inaugurato ieri un gruppo di lavoro che coinvolge le dieci Regioni interessate dalla strategia.

A partecipare ai lavori sono Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, che dovranno sviluppare un pacchetto di azioni volte al rafforzamento dei collegamenti tra le diverse Regioni dell'area e all'accorciamento delle distanze attraverso corridoi fluviali e marittimi. Le Regioni italiane dovranno presentare la proposta sul tema in occasione di una conferenza di tutte le Regioni europee coinvolte nell'area adriatico-ionica che si terrà a fine anno in Grecia.

Avviato ufficialmente il 5 maggio 2010 con la Carta di Ancona, il progetto della macroregione adriatico-ionica è finalizzato al rafforzamento dei processi democratici e all’accelerazione del percorso di integrazione europea dei Paesi balcanici.

Tra gli obiettivi primari del programma di coesione, il consolidamento della cooperazione economica e lo sviluppo di una governance comune su questioni quali ambiente, energia, trasporti, pesca e gestione costiera, sviluppo rurale, turismo, cultura e cooperazione universitaria, protezione civile e cooperazione tra Pmi.

Oltre all'Italia, della macroarea fanno parte Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Slovenia e Serbia-Montenegro.

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