5G: AGCOM, consultazione su gara per assegnazione frequenze

Frequenze 5G - Photo on Foter.comAperta fino al 4 aprile la consultazione pubblica sulla bozza di regolamento dell'asta per l'assegnazione delle frequenze che favoriranno la transizione verso la tecnologia 5G.

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L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha lanciato una consultazione pubblica sulle procedure per l’assegnazione e sulle regole per l’utilizzo delle frequenze disponibili nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz per sistemi terrestri di comunicazioni elettroniche al fine di favorire la transizione verso la tecnologia 5G.

I soggetti interessati hanno tempo fino al 4 aprile 2018 per inviare all'AGCOM commenti e osservazioni concernenti la bozza di regolamento della gara per l'assegnazione delle frequenze.

Vediamo cosa prevede il documento preparatorio redatto dall'Autorità.

Asta multibanda, cosa prevede

Con riferimento alla procedura per il rilascio dei diritti d’uso delle frequenze delle bande in esame, l’AGCOM - in linea con quanto previsto dalla legge di Bilancio 2018, che prevede procedure competitive - ritiene che l’assegnazione debba essere effettuata mediante un sistema di asta e che la procedura debba essere svolta in maniera unitaria per tutte le bande disponibili, la cosiddetta asta multibanda.

Al fine di poter sfruttare al meglio le sinergie tra le varie bande, considerata l’eterogeneità della possibile domanda, nell’ambito della procedura unitaria le varie tipologie di frequenze possono essere assegnate anche in sequenza.

Inoltre, per mitigare l’eventuale rischio di acquisizione di risorse spettrali da parte di operatori con mero intento speculativo, secondo l’Autorità è necessario prevedere l’imposizione di obblighi sull’uso efficace ed effettivo delle frequenze, oltre a limitare la partecipazione alla gara ad un operatore per gruppo societario, ammettendo tuttavia la partecipazione di consorzi di imprese.

Per quanto riguarda gli aspetti specifici della procedura di asta, l’Autorità ritiene che il sistema più affidabile ed in grado di far emergere il reale valore dello spettro sia rappresentato dall’adozione di un meccanismo di tipo aperto a round multipli simultanei ascendenti (Simultaneous Multiple Round Ascending o SMRA) e della sua variante di tipo clock auction semplice.

Nel caso in cui alcuni blocchi nelle bande 700 MHz e 26 GHz non fossero assegnati al termine delle procedure previste, il Ministero dello sviluppo economico potrà riaprire le procedure di assegnazione per questi blocchi a tutti gli operatori ammessi alla presentazione delle offerte che ne abbiamo manifestato l’interesse. Nel caso, invece, di blocchi non assegnati nella banda 3600-3800 MHz, secondo l’AGCOM è più appropriato riservarsi di rivedere le procedure per la loro destinazione, anche alla luce degli esiti dell’assegnazione per le altre bande e della situazione della disponibilità di banda nella banda contigua e “gemella” 3400-3600 MHz.

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Obblighi di utilizzo delle frequenze

Per quanto riguarda gli obblighi di utilizzo delle frequenze, l’Autorità ritiene necessario prevedere il divieto di cessione delle frequenze delle bande 700 MHz FDD, 700 MHz SDL, 3600-3800 MHz e 26 GHz, anche nella forma di cessione del relativo ramo di azienda, in tutto o in parte, fino al positivo assolvimento degli obblighi di copertura di seguito specificati.

Gli aggiudicatari dei diritti d’uso delle frequenze nelle bande 700 MHz SDL, 3600- 3800 MHz e 26 GHz dovranno installare la rete radio a banda larga o ultralarga e utilizzare le frequenze assegnate col relativo diritto d’uso in tutte le provincie italiane entro un ragionevole periodo di tempo dalla disponibilità nominale delle frequenze, o, se successivo, dal rilascio del diritto d’uso.

In considerazione delle indicazioni allo stato disponibili sulle tempistiche attese per completare il processo di standardizzazione del 5G e per raggiungere la disponibilità commerciale dei relativi apparati e terminali, si ritiene che il predetto periodo possa essere di 24 mesi per le bande 700 MHz SDL e 3600-3800 MHz, e di 36 mesi per la banda 26 GHz, che, come detto, al momento registra tempi della roadmap di sviluppo meno avanzati rispetto alle altre due bande.

> Consultazione AGCOM

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