UE-USA: controllo dei flussi di soia e' primo passo della nuova cooperazione

soybeansNegli ultimi 12 mesi le importazioni da parte dell'UE di soia proveniente dagli Stati Uniti sono aumentate del 283%. E' quanto emerge dai dati pubblicati dalla Commissione europea nell'ambito del meccanismo di monitoraggio dei flussi commerciali del legume concordato da Juncker e Trump a Washington.

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UE: +283% di soia importata da USA

Come prima azione concreta di follow-up all'accordo in materia di commercio siglato a Washington il 25 luglio dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Bruxelles ha attivato un meccanismo bimestrale di monitoraggio dei flussi di soia da Stati Uniti a UE.

Nella loro dichiarazione congiunta, lo ricordiamo, i due leader hanno infatti convenuto che, sebbene la futura cooperazione bilaterale in materia di commercio non includerà il settore dell'agricoltura, UE e USA lavoreranno comunque per aumentare gli scambi di di soia.

Nel quadro di tali impegni, dunque, la Commissione UE ha pubblicato gli ultimi dati aggiornati sulle importazioni comunitarie del legume, da cui risulta che:

  • negli ultimi 12 mesi vi è stato un aumento del 283% delle vendite statunitensi di soia nell'Unione, che oggi toccano la quota di 360mila tonnellate,
  • in termini di importazioni totali del legume da parte dell'UE, la quota degli Stati Uniti è salita nell'ultimo anno dal 9% al 37%,
  • anche il volume complessivo delle importazioni di soia da parte dell'Unione è in crescita, con un trend del +3,34% rispetto a luglio 2017,
  • attualmente gli Stati Uniti forniscono il 13% delle importazioni di soia in UE, con un balzo rispetto allo 0,3% di luglio 2017.

I dati del rapporto pubblicato nelle scorse ore provengono dal Crops Market Observatory, l'osservatorio lanciato a luglio 2017 dalla Commissione europea per garantire una maggiore trasparenza nell'informazione sui dati di mercato e sulle analisi a breve termine. A guidare il gruppo di lavoro esecutivo responsabile del meccanismo di monitoraggio è, per parte UE, la commissaria al commercio Cecilia Malmstroem, che si è impegnata a riferire regolarmente lo stato dell'arte al Consiglio dei ministri dell'Unione e al Parlamento europeo.

L'UE, ricorda Bruxelles in una nota ufficiale, necessita della soia come fonte di proteine per nutrire gli animali, compresi i polli, i maiali e i bovini, oltre che per la produzione di latte. Poichè non ne produce a sufficienza, l'Unione importa attualmente circa 30 milioni di tonnellate di legume all'anno. I prezzi statunitensi della soia e della sua farina sono oggi i più competitivi sul mercato e quindi un'opzione vantaggiosa per gli importatori e gli utenti europei.

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Coldiretti: Italia diretta interessata dell'accordo UE-USA

L’accordo tra USA e UE, spiega la Coldiretti (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti) commentando i dati sulla soia, riguarda direttamente l’Italia, che è il primo produttore europeo del legume, con circa il 50% della soia coltivata, "ma che è comunque deficitaria e deve importare dall’estero". Gli effetti dell'intesa transatlantica, continua Coldiretti, vanno quindi "attentamente monitorati".

La soia, spiega ancora la confederazione, è uno dei prodotti agricoli più coltivati nel mondo, "con gli Stati Uniti che si contendono con il Brasile il primato globale nei raccolti", seguiti dall’Argentina, "per un totale dell’80% dei raccolti mondiali", mentre, "per sostenere l’aumento del consumo di carne con propri allevamenti, la Cina è il principale acquirente mondiale della soia, seguita dall’Unione europea".

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