PNRR, Salvini: 2,7 miliardi in più per PINQua e reti idriche

Matteo Salvini a Missione Italia 2023Dal palco di Missione Italia dell’ANCI, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, si candida a ricevere 2,7 miliardi di euro in più del PNRR qualora altre linee del Piano alla fine non partissero. I progetti ammessi ma non finanziati per carenza di risorse del Programma per la qualità dell’Abitare e di quello per la dispersione idrica sono in prima fila in caso di ridistribuzione di fondi tra missioni, componenti e investimenti.

A che punto sono gli altri paesi europei con le modifiche ai PNRR?

Dopo aver difeso il nuovo Codice degli appalti entrato in funzione dal 1° luglio 2023, rivendicando - davanti a una platea fatta di Sindaci e Comuni che probabilmente saranno tra i principali beneficiari della norma - la scelta di affidare senza bando e solo con procedura negoziata appalti fino a 1 milione di euro, il ministro Matteo Salvini ha parlato di PNRR.

Rivolgendosi al collega Raffaele Fitto, impegnato in questi mesi nella difficile partita della parziale revisione del PNRR, Salvini ha candidato il MIT a intestarsi 2,7 miliardi di euro aggiuntivi del Piano, per poter scorrere le graduatorie del bando PINQua sulla rigenerazione urbana e di quello relativo al miglioramento delle reti idriche in tutto il Paese.

A supporto della proposta del ministro delle infrastrutture, ci sarebbero infatti i buoni risultati di entrambi i programmi.

ANCI: I Comuni italiani non sono in ritardo sul PNRR

I dati aggiornati sul PINQua

Da un lato, dunque, il programma che potrebbe ricevere nuove risorse dopo la revisione del PNRR sarebbe il PINQua, su cui Salvini fornisce numeri aggiornati sui 159 progetti approvati e finanziati: il 66% è in fase di pubblicazione della gara o ha già concluso le procedure di affidamento; il 10% è in fase di esecuzione dei lavori; il 14% è ancora in fase di progettazione; infine l’1% dei lavori è già concluso.

Nei cassetti del Ministero, però, ci sono altri 112 progetti approvati ma non finanziati per mancanza di risorse, che cuberebbero complessivamente 1,5 miliardi di euro. “Quindi in totale sintonia con i sindaci”, ha affermato Salvini, “non solo abbiamo l'obiettivo di spendere 2,8 miliardi, che corrispondono a circa 8.000-10.000 alloggi rimessi a nuovo (...)”, ma anche di portare a dama il resto del parco progetti già selezionati e pronti a partire, qualora arrivassero nuove risorse.

I dati sul contrasto alla dispersione idrica

Il secondo tavolo su cui Salvini candida il MIT a ricevere ulteriori risorse PNRR è quello dei progetti per la dispersione idrica delle reti. In questo caso il MIT ha approvato e finanziato progetti presentati dai sindaci per 900 milioni che - dati alla mano - sarebbero pienamente in linea con il cronoprogramma PNRR che prevede l'aggiudicazione degli appalti entro il settembre 2023. Il 15% delle realtà, infatti, ha già aggiudicato la gara. Il 22% è in fase di aggiudicazione gara, mentre il 63% sta pubblicando il bando di gara.

Anche in questo caso, però, nei cassetti del MIT ci sono altri 84 progetti ammessi ma non finanziati per carenza di risorse, per un budget di circa 1,2 miliardi di euro.

Revisione del PNRR: fondi a progetti centralizzati o ai territori?

I 2,7 miliardi di euro che il MIT punterebbe a caricare su due programmi (il PinQua e le reti idriche) che finanziano i progetti dei Comuni italiani, fanno scopa con i dati forniti dal presidente dell’ANCI Antonio Decaro che, riferendosi ai 40 miliardi del PNRR assegnati ai Comuni, ha parlato di un parco progetti che vale in realtà il doppio.

Una strada che, se seguita, corrisponderebbe di fatto ad una revisione del PNRR in senso “territoriale”, in apparente contrasto però con la filosofia deil ministro Fitto, apparentemente orientato verso una gestione più accentrata del Piano e concentrata su alcuni macro progetti come l'alta velocità. Una logica quella di Fitto, ha spiegato Salvini, che ha solide basi e ragioni, ma che secondo il titolare del MIT deve anche fare i conti con le diverse difficoltà che possono incontrare opere infrastrutturali miliardarie come l’alta velocità, rispetto a quelle milionarie per la riqualificazione edilizia.

Posizioni agli antipodi, tra spinte territoriali e centraliste, che lasciano presagire che alla fine la revisione del PNRR passerà anche per una mediazione politica e non solo per l'analisi fattuale.

Per approfondire: ascolta l'intervento di Matteo Salvini a Missione Italia 2023