Accelerazione nell'uso dei fondi Ue nel Decreto del Fare - Dl 69-2013

Ue - foto di rockcohenAccelerare l'utilizzo dei fondi strutturali europei. È uno dei temi affrontati dal decreto-legge n. 69/2013, la cui conversione in legge è stata approvata il 26 luglio dalla Camera ed è ora all'esame del Senato.

Per centrare tale obiettivo e evitare di incorrere nelle sanzioni previste dall'ordinamento dell'Unione europea per i casi di mancata attuazione dei programmi e dei progetti cofinanziati con fondi provenienti da Bruxelles, il decreto del fare si rivolge alle amministrazioni e alle aziende dello Stato, anche a ordinamento autonomo, agli istituti, alle scuole e alle università, ma anche alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, agli enti pubblici non economici nazionali, e alle agenzie che svolgono attività a carattere tecnico-operativo di interesse nazionale.

E invita tutti i soggetti in questione a dare precedenza ai provvedimenti e agli atti connessi all'utilizzo dei fondi strutturali europei, compresi quelli inerenti allo sviluppo rurale, alla pesca e alla realizzazione dei progetti che impiegano i fondi comunitari.

Nel decreto si invitano inoltre lo Stato o la Regione, laddove accertino ritardi ingiustificati nell'adozione di atti di competenza degli enti territoriali, a intervenire in via di sussidiarietà, sostituendosi all'ente inadempiente. Nei casi in cui le amministrazioni competenti riscontrino criticità nelle procedure di attuazione dei programmi, convocano una Conferenza di servizi per individuare le inadempienze e accertarne le cause, rimuovendo, se possibile, gli ostacoli che si pongono.

E se ciò non fosse sufficiente, le amministrazioni sono tenute a comunicare all'ente territoriale competente le ragioni del ritardo nell'attuazione dei programmi e dei progetti, chiarendo le iniziative da adottare. In caso di ulteriori inadempienza, entro 30 giorni dalla comunicazione, lo Stato adotterà le iniziative necessarie al superamento delle criticità riscontrate, sostituendosi eventualmente all'ente che si è rivelato inadempiente attraverso la nomina di uno o più commissari ad acta.

Per quanto riguarda infine gli interventi di emergenza a valere sulle risorse provenienti dal Fondo di solidarietà, tali risorse sono accreditate al Fondo di rotazione del ministero dell'Economia - previsto dall'articolo 5 della legge n. 183 del 16 aprile 1987, ovvero dal testo sul coordinamento delle politiche riguardanti l'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee ed adeguamento dell'ordinamento interno agli atti normativi comunitari – quindi trasferite dal Mse alle gestioni commissariali attivate per le emergenze o alle amministrazioni competenti.

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Decreto-legge n. 63 del 4 giugno 2013