Pilastro sociale - consultazione UE sui diritti dei lavoratori

Pilastro socialeVia alla seconda fase della consultazione con gli stakeholder sul tema della protezione sociale dei lavoratori nell'Unione.

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La Commissione europea ha avviato il secondo ciclo di discussioni con i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro a livello di UE su come sostenere l'accesso alla protezione sociale per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi.

Si tratta di un ulteriore passo avanti verso l'effettiva realizzazione del Pilastro europeo dei diritti sociali, dopo solo pochi giorni dalla sua proclamazione da parte del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione al vertice sociale di Göteborg.

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l'Euro e il dialogo sociale, ha dichiarato: "Il nuovo mondo del lavoro genera nuove opportunità, che tutti dovrebbero essere in grado di cogliere sentendosi protetti indipendentemente dal tipo di lavoro che svolgono. È questa l'idea alla base del Pilastro europeo dei diritti sociali. Vogliamo far sì che i nostri sistemi di protezione sociale siano sostenibili, adeguati ed equi. Ci stiamo consultando con le parti sociali per trovare modi che consentano a tutti di contribuire e incrementare i diritti."

Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha aggiunto: "La Commissione si impegna fortemente a rendere l'Europa più sociale. Oggi compiamo passi avanti con un'altra iniziativa concreta nell'ambito del pilastro europeo dei diritti sociali. Nel nuovo mondo del lavoro tutti i lavoratori devono avere accesso alla protezione sociale, che si tratti di lavoratori dipendenti con contratti standard o di nuovo tipo o di lavoratori autonomi. Voglio garantire a tutti i lavoratori l'accesso a un regime di protezione sociale sulla base dei loro contributi. Ciò è importante per far sì che i nostri sistemi di protezione sociale siano adeguati, sostenibili e rispettino l'equità intergenerazionale." 

Tutele per lavoratori atipici e autonomi

Nel 2016 poco meno del 40% delle persone occupate nell'UE era rappresentato da lavoratori atipici o autonomi, la metà dei quali, secondo le stime, corre il rischio di non avere sufficiente accesso alla protezione sociale e ai relativi servizi per l'occupazione. Nell'attuale mercato del lavoro in evoluzione stanno emergendo nuove forme di occupazione e le persone cambiano sempre più frequentemente lavoro e status occupazionale. La percentuale delle modalità di lavoro atipico e autonomo sta aumentando sul mercato del lavoro, specialmente tra i giovani.

In linea con i pertinenti principi del Pilastro europeo dei diritti sociali, la Commissione mira a sostenere l'accesso alla protezione sociale sulla base dei contributi per tutti. A causa del loro status occupazionale, i lavoratori atipici e autonomi non godono di un accesso sufficiente e, di conseguenza, sono esposti a una maggiore incertezza economica e a una minore tutela contro i rischi sociali. Affrontare questa sfida rappresenta l'obiettivo alla base del Pilastro di rendere i nostri modelli sociali adeguati alle esigenze future e occuparsi della questione dell'equità intergenerazionale, traendo il massimo vantaggio dal futuro mondo del lavoro.

Per raggiungere questo obiettivo, e in linea con il trattato sul funzionamento dell'Unione europea e il suo impegno per il dialogo sociale, la Commissione chiede il parere delle parti sociali avviando una seconda fase di consultazione. Le parti sociali hanno ora sette settimane per far sapere alla Commissione se sono disponibili a negoziare. Parallelamente è stata avviata anche una consultazione pubblica più ampia per raccogliere le opinioni di tutte le pertinenti parti interessate, quali le amministrazioni pubbliche, le imprese, i lavoratori autonomi, i lavoratori delle piattaforme e la società civile.

La Commissione intende basarsi sui risultati di tali consultazioni per presentare una proposta nella prima metà dell'anno prossimo.

Il Pilastro europeo dei diritti sociali

La Commissione ha presentato il Pilastro europeo dei diritti sociali nell'ambito di una raccomandazione della Commissione, in vigore dal 26 aprile 2017, e di una proposta di proclamazione congiunta del Parlamento, del Consiglio e della Commissione.

Il testo della proclamazione è stato firmato da tutte le parti al vertice sociale per l'occupazione e la crescita eque che si è tenuto a Göteborg (Svezia) il 17 novembre 2017, a seguito di discussioni tra il Parlamento europeo, la Commissione europea e gli Stati membri.

La realizzazione del Pilastro europeo dei diritti sociali è una responsabilità condivisa a tutti i livelli. Dall'inizio del suo mandato la Commissione ha presentato diverse proposte legislative per la realizzazione del Pilastro a livello di UE, compresa una recente proposta volta al miglioramento dell'equilibrio tra attività professionale e vita familiare di genitori e prestatori di assistenza che lavorano.

La Commissione ha anche avviato due consultazioni delle parti sociali, una intesa a modernizzare le norme in materia di contratti di lavoro e l'altra relativa all'accesso alla protezione sociale per tutti. Dal 26 aprile al 23 giugno 2017 le parti sociali hanno avuto la possibilità di esprimere le loro opinioni su entrambi i temi. Dal 21 settembre 2017 al 3 novembre 2017 ha avuto luogo una seconda fase sulla modernizzazione delle norme in materia di contratti di lavoro.

La Commissione Ue ha avviato la seconda fase della consultazione relativa all'accesso alla protezione sociale, che si basa sull'esito della prima fase delle discussioni. Parallelamente la Commissione sta avviando una consultazione pubblica e organizzerà audizioni con le principali parti interessate, quali i rappresentanti dei lavoratori autonomi, la società civile e i fornitori di protezione sociale.

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